Questo contributo mira ad analizzare luci e ombre dei “nuovi” reati del curatore contenuti nel Codice della crisi, che convivono con le fattispecie “madri” rinvenibili nella l. fall.. Più nel dettaglio, considerato che, salvo alcuni profili di discontinuità, non si sono verificati significativi mutamenti a livello di formulazione delle fattispecie, si tenterà di rileggere lo statuto penale del curatore della liquidazione giudiziale ponendo al centro l’interesse dei creditori a vedere soddisfatti i propri diritti, in un’ottica, quindi, monoffensiva.
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This paper aims to analyse the strengths and weaknesses of the “new” offenses of the (bankruptcy) trustee contained in the “Codice della crisi” (d.lgs. 14/2019), coexisting with the “parent” offenses that can still be found in the “legge fallimentare” (R.D. 267/1942). More specifically, considering that, except for some aspects of discontinuity, there have been no significant changes in the formulation of the offenses, an attempt will be made to re-examine the penal offenses of the trustee, focusing on the creditors’ interest in having their rights satisfied.

Christoph Simon Thun Hohenstein Welsperg
Dottorando di ricerca in diritto penale nell’Università di Trento

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*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

Rivista quadrimestrale di scienze penalistiche
ISSN 2974-7503

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