La sentenza in commento ha affrontato un caso di concorso dell’extraneus nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, precisando alcuni punti rimasti insoluti dopo la pronuncia delle Sezioni Unite, in particolar modo soffermandosi sulla possibile applicazione dell’art. 48 c.p.. Dopo aver esaminato il contenuto della sentenza, il contributo si sofferma anche sui profili distintivi tra art. 48 c.p. e art. 116 c.p., nonché sulla questione dell’ammissibilità del concorso di persone per titoli di reato differenziati.
***
The judgment under review addressed a case of extraneus’ concurrence in the crime of arbitrary exercise of one’s own reasons, clarifying some points that remained unresolved after the ruling of the United Sections, especially dwelling on the possible application of Article 48 of the Criminal Code. After examining the content of the ruling, the contribution also focuses on the distinctive profiles between Article 48 of the Criminal Code and Article 116 of the Criminal Code, as well as on the question of the admissibility of concurrence of persons for differential titles of crime.
Andrea Ceccarelli
Cultore della materia di diritto penale presso l’Università degli Studi di Pisa
Scarica l’articolo in formato PDF
*Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.